Poke

16.07.2013 07:34

Era ormai diventata una partita di ping pong. Lei mi mandava un "poke" e io subito rispondevo. Su Facebook mandare un "poke" è come dare un colpetto sulla spalla nella vita reale. Dopo tantissimi "poke", decidiamo di vederci. L'aspetto in un bar, all'uscita del lavoro. Un cioccolata calda, per lei, un caffè, per me.
Parliamo di noi, delle nostre famiglie, del lavoro.
Poi, all'improvviso, le dico: " Ti andrebbe... ?" Lei risponde, pronta:"Perchè no?"
Vicino al bar c'è un albergo che lavora anche a ore. Ci andiamo, senza parlare. Diamo i nostri documenti, prende lei la chiave e andiamo verso la camera. Appena dentro, le prendo il viso tra le mani. "Come sei bella! Bella e sensuale!" La bacio con passione, frugando e gustando ogni angolo della sua bocca. Le mie mani "fasciano" il suo corpo. Le mie carezze sono rapide e vogliose. Infilo le mani sotto i vestiti, mentre la mia bocca è sempre incolla ta alla sua.
Alla fine, la mia mano giunge tra le sue cosce. Scosto le mutandine e, intingendo due dita nella vagina, colma d'umori, la masturbo, dapprima con un movimento lento, poi il ritmo aumenta fino a diventare frenetico, un attimo prima di sentire le sue cosce stringersi sulla mia mano e il suo grido di piacere squarciare il silenzio della camera. La spoglio, quasi strappandole i vestiti di dosso, mentre, contemporaneamente mi libero dei miei. Mi tuffo letteralmente tra le sue cosce. Ho troppa voglia di gustare gli umori del suo piacere. La mia lingua guizza magica e sapiente sulla sua clitoride, tra le piccole labbra, sul suo orifizio caldo e celato tra le sue belle natiche. La sua eccitazione è al massimo e muove il bacino, offrendomi, di volta in volta, il punto più sensibile alla mia lingua. Il secondo orgasmo è più intenso del primo. Mentre gode, le succhio la clitoride e il piacere aumenta ancora di più.Poi infilo tutta la lingua nella vagina, gustando su di essa le residue contrazioni orgasmiche.
La faccio mettere a pecorina e la possiedo con foga. Poco prima di venire, estraggo il membro e ricomincio a leccarla, da questa posizione. Penetro con la lingua sia la vagina che il buchetto posteriore. La mia lingua non fallisce nemmeno stavolta. Il suo piacere arriva forte, come un tuono. Mentre gode, la penetro ancora. Continuo a martellarla, mentre lei mi dice: "Vienimi dentro! Vienimi dentro! Prendo la pillola! Riempimi!" Non mi faccio certo pregare e dopo vari affondi, spingo ancora più dentro e le inondo il collo dell'utero. Rimango un pò dentro (adoro gustare quel caldo e morbido abbraccio sul mio membro!), poi lei si sdraia dicendo:" Ehi, ci sai proprio fare! Sei bravissimo!"
Sorrido e rispondo: "Non voglio sembrarti immodesto, ma io non sono bravo nel far sesso. Io sono un Artista del sesso! Per me è arte far godere una donna. Pensia che sia già finito? Forse con un altro sarebbe  così, con me, mia cara, abbiamo appena cominciato!"
Le faccio capire che mi sarebbe piaciuto fare un bel sessantanove. Lei capisce al volo e si pone in posizione. La sua lingua e la sua bocca sono ben degne della mia lingua. Godiamo insieme. Lei serra le labbra intorno al mio membro, mentre godo, non perde nemmeno una goccia del mio seme. Avevo capito subito che era una gran femmina e questo suo gesto me lo conferma. Io affondo il mio viso nella sua vulva, bevendo il suo piacere. Le vere Femmine fanno paura agli omunculi. Molto spesso le offendono gratuitamente. La verità è che sanno di non essere alla loro altezza. Io posso soddisfare un milione di vere Femmine, senza alcun problema. Per me, donne così fatte, sono una vera benedizione! Facciamo l'amore ancora per svariate ore, poi lei mi prega di smettere per riposarci un pò. Accetto, dicendole che la prossima volta non voglio scuse: lo faremo fino allo svenimento!