La lampadina

05.05.2014 16:41

Si paragona spesso la donna alla rosa, a un gemma preziosa, alle bellezze della Natura. Io voglio paragonarla a una lampadina. Una lampada di un potente riflettore, spenta e inutile se dentro di essa non passa la giusta corrente elettrica. Rimane lì, spenta, come un pezzo di pietra. Voglio narrare adesso proprio di una donna “lampadina”. Ogni volta che la incontro è convinta di essere incapace di godere e ogni volta la smentisco clamorosamente. E’ una donna molto bella, di una bellezza felina, graffiante. Appena l’ho rivista l’ho abbracciata con forza, facendo aderire il suo corpo al mio. Poi l’ho baciata, con ingordigia, in quanto amo divorare quelle labbra. Ho gustato la sua lingua e la sua voglia che mi trasmetteva in quei baci. Poi ho ammirato il suo corpo nudo. I suoi capezzoli sensibilissimi. E’ bastato sfiorare quei capezzoli per vederli subito turgidi e vogliosi. Li ho succhiati avidamente, poi li ho mordicchiati, sempre più forte. La sentivo vibrare di desiderio. Una mano tra le cosce ed ho trovato il suo sesso già bagnato. Avevo una gran voglia di penetrarla, subito, ma mi sono trattenuto ed ho voluto gustare quel nettare. Non ci è voluto molto a farla venire. La mia lingua, sapiente e quasi magica, è nata per dare piacere e difficilmente fallisce. Il suo piacere è arrivato forte, potente. Il suo corpo si è inarcato e il suo sesso si è spinto ancora di più contro la mia bocca. Ho succhiato con forza il clitoride e subito dopo ho infilato tutta la lingua in vagina. E’ stato il suo primo “flash”. Si è illuminata della splendida luce del piacere! Con la giusta “corrente” la luce non è mancata… Quando gode è stupenda! Sembra che sia difficile farla godere proprio perché debba riservare questo meraviglioso spettacolo solo all’uomo che ne è degno e sa apprezzarlo. Io adoro il suo piacere. Poi la sua bocca, davvero sapiente e vogliosa, quanto la mia, mi ha portato in Paradiso. Adoro venirle in bocca e adoro quando lei dopo mi bacia, facendomi assaggiare il mio piacere, condividendo un momento intimo tra noi. Sono andato ancora tra le sue cosce, sordo ai suoi lamenti che dicevano che non poteva godere ancora una volta, che sarebbe stato troppo. Con un dito in vagina, che stimolava il punto G e il mignolo che stimolava il suo buchetto posteriore, mettendoci tutto il mio impegno, si è illuminata ancora. Ancora più forte di prima! Il suo piacere è stato molto intenso, quasi a farla svenire. E io godevo di questo spettacolo. Di questa donna meravigliosa che dava mostra di tutto il suo splendore di Donna e di Femmina. L’ho posseduta ancora. Adoro lo stretto abbraccio della sua vagina sul mio membro. Era bagnatissima! E questo mi dava modo di entrare dentro, fino in fondo. Godeva anche così, anche se il massimo piacere lo riceve con la mia lingua. Sono venuto, per la terza volta, dentro di lei. Poi l’ho baciata e accarezzata dappertutto. I suoi seni, piccoli ma perfetti, sono un’opera d’arte. L’ho stimolata con le dita, ma pur avvicinandosi all’orgasmo più volte, non si è realizzato lo splendido miracolo di prima. Il suo sesso era aperto, come una margherita che riceve il caldo sole d’estate. Spero di rivederla ancora e godere della sua luce. Non voglio che resti un pezzo di vetro e basta, come una lampadina che non trova la giusta tensione per funzionare….