Carisma

21.11.2012 19:27

La cosa che più mi irrita è essere paragonato agli altri uomini! Io non sono un uomo normale! Non sono paragonabile agli altri! Gabriele D'Annunzio, il più grande amatore di tutti i tempi, aveva sempre voglia di far sesso. Non era raro che avesse erezioni che duravano un giorno intero. Egli, come me, non era quindi un uomo "normale".
La mia nuova amica, mia coetanea, era fissata nel far sesso con uomini molto più giovani di lei. Sicuramente degli ottimi stalloni, ma non sono certamente in grado di competere con uomini come me, dal talento più unico che raro.
Giuro a me stesso di farle conoscere il vero Piacere e presto mi si presenta l'occasione. Fisso l'appuntamento per un aperitivo in un bar vicino a un albergo.
E' puntualissima. Ci sediamo e ordiniamo da bere. Mi parla in continuazione del suo giovane amante. A un certo punto sorrido e le faccio una proposta: "Qui vicino c'è un hotel ti va di andarci? Non sono certo bravo come il tuo amico, a scopare, ma posso portarti in Paradiso". Mi sorride e risponde: "Perchè no? Ok."
Andiamo di corsa verso l'albergo. Appena richiusa la porta della camera, l'abbraccio con vigore. Le mie carezze sono avvolgenti. La superficie delle mie mani sembra moltiplicarsi all'infinito. L'accarezzo dappertutto.I suoi capezzoli reagiscono indurendosi sotto i miei palmi. Dopo una buona mezz'ora di lunghe ed estenuanti carezze la mia mano destra approda tra le sue morbide e splendide cosce. Il suo sesso, ancora racchiuso nelle mutandine,è caldo, umido e pulsante. Lo masturbo attraverso la stoffa. Geme, stringendomi la mano tra le cosce. Le scosto le mutandine. Inizio a far parle un ditalino favoloso. E' un lago! Eccitatissima! L'orgasmo arriva subito. Non riesce a non urlare. La vedo tremare tutta, in preda alle convulsioni orgasmiche. ci sdraiamo a letto. Mi dice: "Sei davvero bravo, sai?" "Non ho nemmeno incominciato". Rispondo.
Le sfilo rapidamente le mutandine, le allargo le gambe e mi tuffo a leccare il suo succoso sesso. Quando la mia lingua è tra le labbra del sesso femminile diventa magica. Diventa autonoma, come se fosse dotata di una propria mente e di sensi independenti dall'organismo di cui fa parte. La mia lingua guizza rapida tra le piccole labbra, si sofferma sulla clitoride, entra nella vagina, scende giù fino all'ano, penetrandolo, poi risale ancora sulla clitoride. Mentre lecco rapidamente la clitoride, introduco il pollice in vagina e l'indice nell'ano, strofinandoli tra loro, attraverso la sottile membrana che separa i due canali dell'anatomia femminile. Stavolta s'impenna dal godimento. Il sapore cambia, segno che l'orgasmo è imminente. Intensifico tutti i movimenti. Un urlo fortissimo e la mia bocca si riempie del suo nettare lattiginoso. Mentre ancora ansima di piacere, le sollevo le gambe ed introduco di colpo tutto il mio membro nel suo orifizio vaginale.
Dentro è caldissima, aperta, allagata di voglia. La punta del mio membro urta contro la cervice, in un dolce massaggio. La possiedo a lungo, poi la faccio mettere alla pecorina. Mentre la possiedo in questa posizione, muovo il bacino come se volessi disegnare il numero otto in orizzontale. La giusta penetrazione e la sapiente stimolazione interna, la fanno venire almeno tre o quattro volte di seguito. Alla fine vengo anch'io, indondandole il collo dell'utero di sperma.
Ci mettiamo a sessantanove. Lecco il suo sesso, colmo d'umori e del mio recente piacere, che cola oscenamente.
La sua bocca, sul mio membro, ancora in piena erezione, mi fa impazzire. Mentre lo succhia geme in continuazione, per il piacere che le procura la mia infallibile lingua. Ogni volta che infilo tutta la lingua nella vagina, lei ingoia tutto il mio membro, fino alle tonsille. Ancora una volta il suo lattiginoso nettare mi riempie la bocca, mentre il mio sperma riempie la sua. Rimaniamo fermi un pò, per gustarci il momento, poi ci baciamo, con passione, scambiandoci i sapori. Facciamo sesso ancora per ore. Facciamo davvero di tutto... Alla fine dobbiamo lasciarci. La voglia è ancora grande, ma il tempo è tiranno. Giuriamo di rivederci. Manterremo il nostro giuramento. Sarà la mia complice nel Piacere per anni, infatti...