C'è sempre una prima volta

20.09.2012 23:26

"Se non fosse per la mia mano, non conoscerei il piacere" Sentire parlare così una donna mi manda in bestia!

E non è certo una ragazzina a parlare così, ma una donna di oltre quarant'anni, con tantissime esperienze alle spalle. Una donna che ha fatto l'amore  con  moltissimi uomini e che ha sempre simulato l'orgasmo.

Ha simulato il piacere per far piacere a degli incapaci!

Se fossi stato in lei, avrei mozzato con i denti quei loro inutili ammennicoli! Essere il parco divertimenti degli uomini: niente di più infamante per una donna!

Sentire una donna matura, calda, passionale e sensibile, affermare di non aver mai provato un orgasmo, fa venir voglia di cercare i suoi partners per sputargli in faccia! Dedicatevi alla "falegnameria", inetti!"

Questo è ciò che pensavo, mentre giravo lo zucchero nel caffè, che stavo bevendo con lei al tavolino di un bar.

"Allora, non hai mai provato un orgasmo con un uomo?" Dissi.

"No, mai" . Rispose

"A due passi da qui c'è un albergo. Andiamo lì. Giusto per stare tranquilli. Per questioni di riservatezza. Ti va?" Dissi.

"Si, certo. Andiamo" Rispose.

Ci sedemmo in camera e parlammo del più e del meno, simulando indifferenza.

Ad un certo punto la guardai negli occhi e le dissi:

"Ho voglia di leccartela...".

"Non mi piace farmela leccare. Non provo nulla. Solo una fastidiosa sensazione di bagnato. Me l'hanno fatto in tanti e non ho mai provato piacere" Rispose.

Non dissi nulla, mentre la spingevo dolcemente sul letto. Era molto rigida. Contratta, oserei dire. La spogliai rapidamente e mi tuffai tra le sue cosce, che lei teneva chiuse, un pò per pudore, un pò perchè temeva di provare fastidio, nel subire ciò che le avevo annunciato.

Riuscii con difficoltà a raggiungere la clitoride con la lingua, facendomi strada tra le grandi labbra. Lentamente la sentii rilassarsi, mentre apriva sempre più le gambe. La mia infallibile lingua stava per portarla in Paradiso. Guizzava rapida sulla clitoride, sulle piccole labbra, turgide di desiderio, s'infilava nella vagina, stracolma d'umori e poi rifaceva più e più volte il tragitto.

Le sue gambe tremavano convulse, mentre il suo sapore nella mia bocca diventava sempre più deciso. Un gemito, poi un grido e l'orgasmo esplose. Forte, intenso, travolgente. Tremava come una foglia nella tempesta. La possedetti mentre aveva ancora gli occhi persi nel godimento. Godette anche così. Venne due volte di seguito. Poi ancora con la lingua e ancora la presi. Poi fu lei a torturare me, con la sua lingua e la sua bocca. Alla fine le chiesi se avesse bisogno ancora della sua mano.

"Sono venuta sette volte, grazie a te." Rispose

"Allora, puoi dire che è come se ti avessi fatto perdere la verginità, vero?"

"Certo, è proprio così. Sono nata al Piacere, oggi. "

"E lo conoscerai ogni giorno, se lo vorrai. "  Risposi